scritto da daniele vazquez
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categoria: osservatorio sulla città contemporanea
tags: Spazio Pubblico
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categoria: osservatorio sulla città contemporanea
tags: Spazio Pubblico
Vi sono molti modi di intendere la compresenza a partire dal tipo di contesto, di relazioni e di spazi che si desidera prendere in considerazione. Uno di questi riguarda lo spazio pubblico, uno spazio cui a tutti dovrebbe essere garantita la possibilità, per dirla con ...
Tra il 3 e il 5 di ottobre si è tenuto all'Ecole Nationale Supérieure d’Architecture Paris-Malaquais, sotto la direzione scientifica del Laboratoire Infrastructure, Architecture, Territoire (LIAT), il VII International Phd Seminar "Urbanism&Urbanization", per l'occasione ho scritto un paper che è ...
Con questo post si conclude il saggio "Il quadrato semiotico degli ordinamenti spaziali". Come abbiamo scritto nella parte 1/3 si tratta di un gioco che consapevolmente riduce la complessità dello spazio, accettare fin da subito questa premessa era la condizione preliminare del suo stesso inizio. ...
33 tesi contro la geografia, senza scendere a compromessi con le teorie sulla "fine della geografia" o con le diverse critiche della geografia assimilabili all'ordine delle geografie critiche radicali, marxiste, anarchiche o postmoderniste, per rendere evidente come una disciplina così apparentemente innocua e senza ...
Questo post è la seconda parte del saggio "Il quadrato semiotico degli ordinamenti spaziali". Eravamo partiti considerando il quadrato semiotico come un tool utile per trovare relazioni logiche tra i concetti che si desiderano utilizzare non auto-evidenti e contro-intuitive, inoltre abbiamo dimostrato come il suo ...
Il saggio che segue va considerato una linea di sviluppo di alcune considerazioni contenute nel libro di Paola Viganò “I territori dell’urbanistica” (Officina, 2010), in particolare la prima parte “Territori concettuali”, e della discussione che si è tenuta alla Scuola di Dottorato in Urbanistica dello ...
Quando dissi a Edward Soja che la trialettica poteva essere un tool utile per uscire da certe rigidità concettuali del postmodernismo, egli mi rispose "non si può essere contro qualcosa come la postmodernità". Io gli domandai: "Si riferisce al lavoro di Terry Eagleton?", lui annuì ...