“De Core, il marziano è vivo e lotta insieme a noi” è un’operetta collettiva a fumetti che racconta l’atterraggio di un marziano a Roma, per l’esattezza a Tor Sapienza, e il suo successivo bighellonare per l’arcipelago periferico della città fino al gran finale ad Ostia Idroscalo.
Ogni capitolo un quartiere e ogni quartiere un autore.

Lo spunto viene direttamente da “un marziano a Roma”, il geniale racconto di Ennio Flaiano del 1954, ma se il marziano di Flaiano, atterrato in “aereonave” a Villa Borghese, consuma esclusivamente a via Veneto tutta la sua vicenda invischiandosi e perdendosi in “… questa dolce Roma che mischia i destini più diversi in un giro materno ed implacabile” , il nostro marziano è polemicamente centrifugo e caparbiamente nomade.

Due sono infatti i cardini narrativi intorno a cui ruota questo libro: La periferia e la diversità.

La periferia intesa non solo come marginalità rispetto ad un centro, sia esso urbano, politico, commerciale e culturale, oppure territorio incontrollato per “romanzi criminali” vari, ma anche e soprattutto come possibilità di ridiscussione e rimescolamento delle relazioni umane. L’innesco” di queste opportunità di rimescolamento e ridiscussione è proprio il marziano, il super diverso, l’iper straniero, l’ultra migrante.

Quanto agli interventi di Cobol Pongide e Daniele Vazquez è possibile farsene un’idea leggendo le due interviste di Michele Oprandi per Ciclonews: 

http://www.ciclonews.biz/cobol-pongide-intervista-esclusiva-ciclonews/

http://www.ciclonews.biz/daniel-vazquez-intervista-esclusiva-ciclonews/