A Febbraio uscirà per la casa editrice Gilgamesh il romanzo sci-fi "La comunità dei sogni" di Daniele Vazquez. La prefazione sarà a cura della "repubblica democratica dei lettori" iQuindici. Ci troverete tanta psicogeografia, i sogni sono "spazi del comune" talmente aggrovigliati che i personaggi attraversano continuamente percorsi apparentemente impossibili e "geograficamente scorretti": lo spazio in cui si muovono non è solo quello dei loro sogni individuali, ma lo spazio totale di tutti coloro che si sognano. Qui in anteprima presentiamo il testo della quarta di copertina.

stencil sogna, roma 2007

XXII secolo. Scappa, ma scappa davvero e non fare piani, ogni piano ti rende prevedibile, ti espone al nemico, mentre il caso è un potente alleato contro chi pianifica l’ordine del mondo. Non è detto che tu debba andare lontano, talvolta la migliore fuga è nel tuo stesso luogo e, al contrario, c’è un modo di restare che è lo stesso ovunque ti muovi, qui o altrove

Allora: scappi o resti? Se scappi, parti da piccole cose: c’è un modo di baciare che è incomprensibile alle burocrazie e al controllo. C’è anche un modo di sognare che ti permetterà di accedere a una cospirazione che si prende gioco di chi smantella le invenzioni della tua felicità per rivendertele sul mercato. Se l’hai sempre saputo non ti ci vorrà molto per far parte dell’eterorete, ribelli nei sogni e perfetti sconosciuti nella veglia.

La crudele setta degli animali è convinta che la colpa dei mali del mondo sia degli alieni. Degli individui misteriosi chiamati Senza Dio hanno trasformato la tua vita in un teatro di cui sono i suggeritori. Le liziane sono tutte uguali, giocano alla rivoluzione ma si troveranno a fare una scelta davvero rivoluzionaria. L’Adunanza ha modelli teo-matematici per prevedere gli eventi e condizionare il tuo destino.

Il mondo reale è senza sbocchi, il linguaggio si estingue, dei viaggi spaziali non importa niente a nessuno, i satelliti di una volta sono spazzatura nel cielo, la gente va in razzo e sogna di infrattarsi sotto terra, la mente ha una zona pubblica che non ti appartiene, dove c’era la campagna c’è una sola dispersa discontinua città e dove c’erano le città ci sono rovine, tossici e feste, il governo è surrealista e l’opposizione si affida agli oroscopi. E poi una crisi, una crisi globale devastante da cui i poteri economici pensano di uscirne iniettando pubblicità nei sogni. Un ragazzino autistico si troverà al crocevia di tutti gli eventi.

L’unico spazio libero sembravano i sogni, forse lo sono, vale la pena tentare, ma anche qui cautela, potresti doverne rispondere davvero, perché niente illusioni sognatore: la partita decisiva si gioca sempre e comunque nella veglia.