nito contreras/jonathan hynd, lo sguardo aereo e lo sguardo laterale
Il 24 novembre 2006 fu inaugurata alla Li.Art la doppia personale di Nito Contreras e Jonathan Hynd Europaexpress7, la fotografa e videomaker Ribes Sappa ne realizzò un video. Consideriamo quella serata per gli incontri e le collaborazioni che ne seguirono un crocevia degli eventi.
“Jonathan non ama le visioni prospettiche, ama tutte le visioni laterali, frontali, residuali, storte, lacerate, sottovalutate perché non corrispondono alla visione del Principe. Chi non guarda con gli occhi del Principe non vedrà lo spazio reale ma senz’altro accede all’immaginario di un’epoca, uno spazio che non è né negli abissi né nelle altezze, che era proprio poco al di là del proprio naso, sulla superficie. Superficiale è chi non sa vedere quanto la bellezza prosperi sulla superficie e non al di là, al di sotto o al di sopra”.
Tratto da Daniele Vazquez -Centro di Ricerca dei Luoghi Singolari, Jonathan Hynd: quattro istruzioni per l’uso, 2006
“Una planimetria non è δυνάμει una “Figura Geometrica Emergente”. È necessario che si produca tra l’artista e il materiale un feeling che rimanda non tanto alla sua creatività, ma a una sperimentazione in presa sul reale, ad un di fuori che è la pratica del camminare. È questa esteriorità che è δυνάμει un’opera. Qui il principio di autonomia dell’arte è rovesciato, non è l’artista che in autonomia produce l’opera, è il contesto territoriale reale o immaginario attraversato che chiama le sue opere. È la città che favorisce le sue opere”.
Tratto da Daniele Vazquez -Centro di Ricerca dei Luoghi Singolari, Figure Geometriche Emergenti, 2006