tra innovazione, sentimenti e ricordi: tre generazioni a confronto 2/2
Tre anni di continuo e produttivo confronto tra i committenti, i tecnici, le maestranze e le amministrazioni ci hanno condotte, passando attraverso piccoli e grandi aggiustamenti, cambiamenti di rotta e piccole rivoluzioni progettuali, al disegno definitivo e alla sua realizzazione. Si tratta di un progetto cui siamo particolarmente affezionate per la qualità delle relazioni in cantiere, la complessità del processo e le soluzioni trovate. Un lavoro che ci ha insegnato a colmare con empatia la distanza naturale tra committenza e architetto e ad apprezzarne il risultato. Le foto nella gallery sono state realizzate in modo da non alterare in alcun modo gli spazi del villino così come vissuti dai suoi abitanti.
Il villino è situato ai margini di uno dei quartieri più antichi e popolari di Sora, sull’argine del fiume Liri, si tratta di una costruzione dall’aspetto spartano tipica del dopoguerra e della nuova classe media di allora. Fin dall’inizio abbiamo deciso che ne avremmo preservato l’aspetto generale, ma che avremmo allo stesso tempo cercato di far esplodere alcuni suoi particolari austeri per renderli più luminosi ed estroversi. Il villino era in origine un cubo compatto con piccoli accessi interno/esterno, spazi funzionali di raccordo ma senza la capacità di generare alcun senso del passaggio, nonostante il grande e bel giardino confinante con il fiume e gli ampi terrazzi non utilizzati al piano primo. L’idea centrale del progetto è stata quella di produrre questo senso del passaggio cambiando del tutto il rapporto tra l’aperto e il chiuso attraverso una grande terrazza a piano rialzato ombreggiata da una pergola che ammorbidisse la luce e raddoppiasse il soggiorno al piano terra, moltiplicando qui gli accessi all’esterno e ridimensionando o eliminando del tutto le terrazze al piano primo. Il lavoro si è occupato anche degli interni, in un prossimo intervento aggiorneremo il post con le relative foto e descrizioni.